Dopo l’inchiesta di La Stampa scoppia il caso sui rapporti tra la Lega e Mosca.
In piena campagna elettorale è emersa un’altra ombra russa nella politica italiana. Questa volta non si tratterebbe dei già accertati rapporti tra la Lega di Salvini e il partito di Putin Russia Unita come l’incontro al Metropolis e le dichiarazioni filo-Putin del leader del Carroccio. Ma sarebbe un intervento russo sulla caduta del governo. Secondo quanto emerso sull’articolo del quotidiano, che riprende fonti dell’intelligence, un diplomatico russo avrebbe chiesto se la Lega fosse intenzionata a lasciare il governo.
Da qui è scoppiata la polemica a partire dai partiti del fronte opposto tra cui il Pd. “Salvini spieghi i rapporti tra la Lega e il Cremlino. Vogliamo sapere se è stato Putin a far cadere il governo Draghi” scrive Enrico Letta. Anche Matteo Renzi si aspetta un’indagine immediata del Copasir. Mentre per Calenda “c’è poco da chiarire, credo non sia un caso che il governo sia stato fatto cadere da tre forze filoputiniane” dichiara il leader di Azione riferendosi anche ai 5 stelle e ai rapporti tra Berlusconi e lo zar di Mosca.
La paura per le interferenze di Mosca nelle prossime elezioni
Per quanto riguarda la notizia, il sottosegretario ai Servizi Segreti, Franco Gabrielli, smentisce che le informazioni rivelate dal quotidiano siano di provenienza dell’intelligence nazionale. Ma nell’articolo non era precisato di quale intelligence si trattasse. Ad ogni modo è una smentita che non accontenta i partiti di centrosinistra. Mentre per il centrodestra si tratta di una campagna denigratoria per paura della vittoria alle elezioni.
Da parte di FdI però si ritiene legittima la richiesta di verifica ma rimane fiducioso sul fatto che non vi sia stata nessuna insinuazione contro l’Italia e l’Occidente. Per la Lega invece è tutto falso e Salvini smentisce di aver parlato della crisi di governo con l’ambasciata russa. A riprova di questo i tre ministri leghisti sono ancora al loro posto, dice.
Ma le relazioni inquietanti sulle interferenza di Mosca nella politica italiana preoccupano anche in vista delle elezioni del 25 settembre. Per questo motivo il segretario del Copasir di Italia Viva, il senatore Magorno dichiara di portare la questione al Comitato per mettere al sicuro il voto delle prossime politiche. “La possibilità di un’ingerenza della Russia nelle prossime elezioni è qualcosa di concreto e vicende simili si sono verificate nel passato, con la campagna referendaria di Renzi. L’Italia ha gli strumenti per garantire la legalità del voto e questi strumenti vanno tutti attivati. Come Copasir lavoriamo da mesi tutelare la nostra democrazia: siamo pronti a intervenire per contrastare ogni eventuali illegalità.”